Ragusa è in Cammino

Affidarsi ai numeri. La valutazione dell’operato di un Sindaco e di un’Amministrazione è sottoposta a un infinito numero di variabili: dallo stato del marciapiede sotto casa alla multa subita per divieto di sosta, dall’apprezzamento del tifoso per la ristrutturazione dello Stadio al sostegno ricevuto dall’Ente in un momento di personale difficoltà. Perfino la simpatia e l’antipatia hanno un legittimo peso.
I numeri, però, non conoscono soggettività e permettono di avere un quadro oggettivo ed esaustivo di ciò che è stato fatto o non fatto, di come ogni azione sia parte percentuale di una strategia più ampia, tappa di un cammino.
Questo Bilancio nasce quindi dal desiderio di fornire ai cittadini un quadro chiaro e trasparente dell’attività amministrativa svolta, di rispondere al diritto della comunità di essere informata e quindi consapevole.

Un documento che parte dalle persone e soprattutto dai giovani a cui sono state dedicate azioni fondamentali come l’apertura del nuovo corso di laurea in Economia, la riqualificazione di 9 plessi e i 3,7 milioni investiti in manutenzioni scolastiche, la realizzazione in corso di due nuove scuole, a Marina e in via Australia.
Persone vuol dire poi cultura, con l’apertura delle Latomie e del Centro Culturale di via Matteotti, i restauri al Teatro Concordia e al Castello Donnafugata, i lavori al nuovo Museo della Città, al Museo del Prodotto contadino e Museo Archeologico; e vuol dire sport: nuovo impianto sportivo di via delle Sirene a Marina, nuovo impianto polivalente già finanziato, riqualificazioni per milioni di euro di Stadio, Palaminardi, Palapauda, Piscina, Maneggio, Campo da rugby, per citare solo i principali esempi.

Fulcro del Bilancio è ovviamente la città che, ancora una volta dati alla mano, registra numeri importanti: 2300 alberi piantati; -90% di carenze idriche; 25 km di nuovo asfalto in oltre 100 strade, 275 vie e piazze con nuova illuminazione; 68 opere pubbliche completate e 52 in corso.
La riqualificazione dell’ex Scalo Merci, di Piazza Stazione, dell’ex biblioteca di via Matteotti, del Foro Boario per farne un padiglione per eventi, i collettori per evitare i cronici allagamenti di via Archimede, la nascita del Parco “Falcone Borsellino”, il rifacimento dei lungomari Bisani e Doria, la riapertura dell’ex City, il restauro di Palazzo della Cancelleria e dei Giardini Iblei, l’acqua corrente a Camemi e Gatto Corvino sono opere, per fare solo alcuni esempi, strutturali e i cui effetti dureranno nel tempo.

Due gli elementi alla base di queste azioni, di questi numeri.
Il primo non può che essere la solidità finanziaria dell’Ente. Lasciamo alla città oltre 43 milioni di finanziamenti PNRR e 143 milioni di opere del piano triennale già finanziate; lasciamo l’azzeramento in soli 3 anni del disavanzo dal riaccertamento straordinario dei residui di oltre 17,8 milioni; lasciamo un Comune che, per la prima volta nella sua storia, ha approvato tutti i propri bilanci entro i termini di legge potendosi quindi permettere investimenti, mutui, accesso a finanziamenti dedicati e assunzioni di personale; un Comune che paga per le forniture ed i servizi in largo anticipo rispetto ai termini di legge.

Il secondo elemento è Ragusa. Se la nostra città è stata capace di fare tutto questo in cinque anni, di cui due oggettivamente segnati dalla pandemia, il merito è innanzitutto di Ragusa stessa. Di una macchina comunale fatta di gente competente e per bene; di una comunità di cittadini onesti che ama la propria terra e spesso, nella professione, nella cultura, nello sport, nell’economia e in chissà quanti altri campi ancora, porta in alto il nome di questa città. Tanto l’Ente quanto la comunità ragusana godono infatti di una reputazione altissima, che più volte ho avuto modo di toccare con mano nelle parole di altri sindaci e rappresentanti istituzionali, negli occhi dei visitatori che guardano a Ragusa come “un’isola nell’isola”, ritrovato modello per il Sud Italia.

È e sarà sempre un orgoglio aver avuto l’opportunità di mettersi al servizio di Ragusa, accompagnarla nel suo cammino affinché fosse stabile e continuo.  

Grazie a tutti, grazie di cuore.

Peppe Cassì